Cosa Visitare

PIAZZA DEL SOLE

Bussola e punto focale della comunità la piazza è nata quella chiesa madre di Santo Stefano del sole. Essa sorge in seguito alla costruzione di un muro di cinta, ma già dopo la costruzione dà I primi segni di cedimento; risolti in seguito ai figli grazie alla loro capacità di evitare altre frane. Negli anni La piazza è stata sempre il punto dove si sono svolte le feste patronali. Passata la guerra, cambia lo scenario della piazza anche se danneggiata marginalmente dagli eventi bellici. nel 2001 la piazza rinnova il suo aspetto sostituendo la vecchia pavimentazione ormai logora con del porfido. L’8 agosto 2014 si celebra l'ultimo matrimonio prima dei lavori che vanno a rinnovare la facciata della chiesa madre. I lavori vengono portati al termine nel primo trimestre 2016. Si chiude qui la lunga carrellata storica che ha attraversato la piazza.


La Chiesa Madre

La Chiesa Madre si apre sulla Piazza del Sole. La struttura architettonica è semplice e pulita. Una scala di pietra irpina bianca, ampia quanto il sagrato, invita all’ingresso. La chiesa che oggi ammiriamo è costituita dalla navata centrale e dalla crociera, composta da due bracci laterali sormontati da un’ampia cupola. Inizialmente era composta dalla sola navata. I lavori per la costruzione iniziarono nel 1600 e terminarono nel 1605. Nel 1716 fu ampliata con la costruzione della crociera. I lavori ebbero fine nel 1719. Nel pavimento tre lastre di pietra chiudevano l’accesso ad altrettanti sepolcri. Il più prossimo all’Altare Maggiore era per i defunti appartenenti alla confraternita del SS Rosario, quello centrale per i poveri e quello più prossimo all’uscita per di defunti di morte violenta. Il campanile, a base esagonale fu costruito in epoca successiva sulla sinistra della chiesa. All’ampliamento del 1716 fecero seguito gli abbellimenti e gli arricchimenti. Il terreno di riporto dello scavo per l’ampliamento, fu utilizzato all’ingresso della chiesa per realizzare un ampio terrapieno(piazzale) oggi Piazza del Sole, ombreggiata da tre tigli secolari (piantati in occasione delle vittoriose battaglie napoleoniche durante la campagna italiana). Oggi al centro del soffitto ammiriamo un dipinto su tavola che rappresenta il martirio di Santo Stefano. Sugli altari ai lati della navata fanno bella mostra dipinti di scuola napoletana. Nei due bracci della crociera, furono costruiti due altari. Su quello destro fu collocata la statua di Santo Stefano, su quello sinistro quella di San Vito. La tradizione vuole che le due statue (a mezzo busto) fossero state trasportate da Serpico da parte dei primi Santostefanesi. Nel 1760 invece ebbero inizio i lavori per la costruzione della cupola. La volta fu ornata di stucchi ad opera del maestro napoletano Gaetano Amoroso. Di particolare pregio sono gli evangelisti posti negli intervalli tra le quattro arcate sotto il cornicione della cupola. Nello stesso anno fu messo in funzione l’organo utilizzato fino agli inizi del ‘900.


Chiesa dell'Immacolata Concezione

La Chiesa dell’Immacolata Concezione si affaccia sulla Piazza del Sole. Il visitatore che arriva nella Piazza da via Colacurcio se la trova di fronte. Anche se sull’architrave della porta è scolpito 1713 la sua costruzione è più antica: e’ stata costruita nel 1590 a spese del Comune. Per questo motivo, il Decurionato si teneva nella sua parte posteriore. E’ costituita da una sola navata e sull’unico altare di fronte alla porta campeggia una bella rappresentazione della Vergine col Bambino. Per molti santostefanesi è nota come Chiesa di ’San Giovanni.’


Cappella dell'Annunziata

All’inizio del centro abitato, alla località “Piedicasale” sorge la cappella dell’Annunziata. Fu edificata nel 1698 dal Marchese di Santo Stefano Domenico Gesualdo, spinto dal figlio Emanuele, arciprete. Anche questa chiesetta ha una struttura molto semplice e sobria. E’ la sede dell’ultima arciconfraternita rimasta in paese. Le cure costanti nel tempo dei confratelli hanno permesso che arrivasse ai nostri giorni in ottimo stato di conservazione. La volta è affrescata e nel mezzo spicca la SS. Trinità, circondata da figure che simboleggiano la Vergine. Il quadro posto sull’altare e che rappresenta la Vergine Annunziata è attribuito allo Zingaro. In basso a destra è dipinto lo stemma del Marchese Gesualdo. Nel mezzo del pavimento di cotto si notano due botole di pietra. Esse permettono l’accesso alla cripta sottostante, luogo di sepoltura ancora per alcuni anni dopo l’editto di Saint Claud.


La chiesa dell'angelo

Sulla Collina dell’Angelo, che si leva alle spalle del centro abitato, è la chiesetta dedicata a San Michele Arcangelo. E’ la chiesa più antica presente sul territorio santostefanese. Sulla lapide collocata alla destra dell’ingresso si legge:
D.O.M. 
DIE XXV IUNII
MARIA ERROGUS XEONA 
EREXIT SANCTI ANGELI 
HOC SACCELLUM 
MCXIX

Di Maria Errogus Xeona, non esistono tracce. Qualcuno suppone che possa essere stato un antico feudatario di Serpico, qualche altro invece un sacerdote. Nell’ultimo scorcio del XX secolo è rimasta abbandonata. Quanto era all’interno: dipinti, altari, suppellettili sacre è andato tutto distrutto. Grazie all’opera paziente e meritoria dei confratelli dell’Associazione “Devoti della Madonna di Lourdes” è stata restaurata e solennemente riaperta al culto nel luglio del 2000. La struttura è estremamente semplice: un altare, dedicato a San Michele Arcangelo sulla parete centrale e due su quelle laterali. Idealmente è legata alla teoria di chiese e cappelle dedicate a San Michele Arcangelo che si snoda lungo l’Appennino centro-meridionalesorte dopo la conversione dei Longobardi e che richiamavano il culto dell’Angelo che aveva la sua grotta sul Gargano. A poca distanza dalla chiesetta, in una grotta fatta di grandi massi, la Madonna di Lourdes, con lo sguardo rivolto verso Montevergine accoglie i fedeli. I confratelli che negli anni scorsi si erano adoperati per la realizzazione della grotta oggi curano i luoghi intorno ad essa. La loro suggestività e le bellezze paesaggistiche circostanti contribuiscono ad elevare la preghiera.
 


la chiesa di san giuseppe

La Chiesa di San Giuseppe è di nuova costruzione ed è stata aperta al culto nella primavera del 1999. Sorge a poca distanza dalla vecchia chiesetta di San Giuseppe (tipica chiesetta rurale) devastata dal sisma del 1980. Ispirata architettonicamente alle nuove concezioni, si presenta ai fedeli semplice sobria. Alle spalle dell’altare centrale, un Cristo in legno accoglie i fedeli. Si affaccia su di un ampio piazzale dal quale si può ammirare la cinta di monti che racchiude l’Alta Valle del Sabato.


la casa comunale

L'Antica Casa Comunale, in origine, era situata la destra della chiesa madre. successivamente per motivi di spazio, venne spostata nel palazzo baronale, l’attuale sede. Il primo piano è adibito ad uso scolastico temporaneo. Nel secondo piano si trovano la segreteria e l’archivio. Del 1905 furono fatti dei lavori di restauro sotto il sindacato del sindaco, Cavalier Vito Vingo.